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Uberto Pasolini

L’impulso di realizzare Machan è nato dalla scoperta di un assurdo fatto realmente accaduto che mi ha spinto a confrontarmi con le politiche sull’immigrazione dei paesi occidentali e a parlarne in modo umoristico e non didattico.
La graduale accettazione in Occidente della necessità di offrire asilo ai “rifugiati” (una politica spesso mal gestita), è stata accompagnata da una crescente demonizzazione di coloro che desiderano entrare nei nostri Paesi per migliorare la propria vita; queste persone, alle quali oggi si fa riferimento come a "immigrati clandestini", sono vittime da una parte di politiche sull’immigrazione miopi e grette e dall’altra dell’avidità di trafficanti di uomini e donne (…).
Il film, basato su fatti realmente accaduti che ci consentono di accostarci alla questione in modo non drammatico, vuole ricordare al pubblico la situazione disperata di molti di quei "clandestini" che vediamo sulle nostre strade, e il fatto che ciò che li spinge verso le nostre rive non è il desiderio di vivere a scrocco facendo affidamento sulla nostra generosità, ma provvedere a coloro dai quali sono stati costretti a separarsi.


Machan è il primo film di Uberto Pasolini come regista.
Uberto ha cominciato a lavorare nel cinema nel 1983, prima come runner in Tailandia per Le urla del silenzio (The Killing Fields), diventando poi produttore indipendente nel 1994, quando ha fondato la Redwave Films.
Il primo film da lui prodotto è stato Palookaville, con Vincent Gallo e diretto da Alan Taylor.
Successivamente Uberto ha prodotto The Full Monty, che ha incassato oltre 250 milioni di dollari in tutto il mondo e resta ancora oggi il maggior successo nazionale al botteghino inglese tra tutti i film tratti da materiale originale. Tra i molti premi vinti e le candidature ottenute, ricordiamo quella come “Miglior film” nel 1997 ai BAFTA.
Uberto ha anche prodotto The Closer You Get, scritto dall’apprezzato sceneggiatore per la TV William Ivory e I vestiti nuovi dell’Imperatore, con Ian Holm.