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Stefano Tummolini

Quando ho iniziato a girare questo film, avevo circa 1000 euro di budget e una settimana di tempo per le riprese. Mi è toccato fare molte rinunce, e alcune molto dolorose. La scena a cui forse tenevo di più - quella del primo dialogo tra Salvatore e Daniela - l’ho dovuta girare senza il fonico, sostenendo io il microfono per gli attori. Credo però di aver mantenuto il senso del progetto, che era legato anche a una frase di Zavattini: “Il nostro cinema vorrebbe far irrompere nello spettacolo, come supremo atto di fiducia, novanta minuti consecutivi della vita di un uomo. Ciascuno di questi fotogrammi sarà ugualmente intenso e rivelatore, non sarà più soltanto il ponte per il fotogramma seguente, ma vibrerà in sé come un microcosmo. Allora la nostra attenzione diventerà continua, e direi perpetua, come dev’essere di un uomo per un altro uomo. Riusciremo a far questo?”



Stefano Tummolini è nato a Roma nel 1969, è laureato in storia e critica del cinema presso l’Università La Sapienza di Roma e lavora come scrittore, traduttore e film-maker indipendente.
Ha collaborato alla sceneggiatura di alcune serie tv e film per il grande schermo, tra cui Il bagno turco di Ferzan Ozpetek. Ha realizzato vari cortometraggi ed è autore di una monografia su Neil Jordan (Dino Audino Editore, 1996) e di un saggio sul melodramma cinematografico (Lo specchio della vita, Lindau 1999). Ha tradotto testi di autori classici e contemporanei dall’inglese e dallo spagnolo (tra cui Thomas Hardy, Miguel de Unamuno, Gore Vidal, Guillermo Arriaga) per la casa editrice Fazi di Roma e collabora come critico e saggista per alcune riviste on-line. Dal 2004 lavora come docente di scrittura cinematografica per la Scuola Holden di Torino.
Nel 2005, due suoi racconti sono stati pubblicati nella raccolta Men on Men 4 (Oscar Mondadori) e nel 2008 è uscito il suo primo romanzo, La guerra dei sessi (Liberamente Editore).


Le foto sono di Alessia Cerqua